Immagine di copertina dell'articolo "Creazione di una fotografia - Capitolo I. Blog fotografico di David Umberto Zappa, fotografo commerciale e ritrattista

Una fotografia, una storia. Capitolo I

Come si crea o, meglio, come creo le fotografie dei miei progetti personali? Credo che al di là della vera e propria tecnica fotografica, per chi già mastica fotografia, l’aspetto più interessante sia il processo creativo, dall’idea, allo sviluppo vero e proprio.
Se hai spulciato il mio portfolio avrai notato alcune immagini a tema storico. Si tratta di un progetto personale che mi permette di mettere in pratica la mia esperienza, di seguire uno stile che sento più mio in cui il cinema e la conseguente “fotografia cinematografica”  hanno una forte influenza.

Ho quindi deciso di scrivere una serie di articoli tracciando tutto il percorso che mi porterà al prossimo scatto o serie di scatti.

Who – What – Where – When – Why

Ovviamente questa l’ho presa da qualche vecchio film americano sul giornalismo: un buon articolo rispetta sempre la regola delle 5W ossia del “chi, cosa, dove, quando e perché”. Semplice ed efficace.

[quando] Durante la Seconda Guerra Mondiale e per l’esattezza nel 1942 gli Stati Uniti istituiscono l’unità WAC – Women’s Army Corps attiva poi fino al 1978 quando finalmente si fonde con le unità maschili. C’è da sottolineare che le differenti nazioni coinvolte nello sforzo bellico avevano le proprie WACs.
Queste incredibili donne coprirono svariati ruoli ed uno dei più importanti era quello di “meccanico” per il quale erano richieste forti doti di “problem solving”.

Ho la fortuna di conoscere Alberto dell’officina meccanica WDM e la sua bellissima signora Valentina entrambi amanti della storia e collezionisti di cimeli appunto della Seconda Guerra Mondiale. Alberto e Valentina hanno posato per me in svariate occasioni e grazie a loro ho realizzato una delle immagini più importanti della mia vita.
Da tempo parliamo di realizzare una foto con la sola Valentina nei panni appunto di un meccanico WAC chi & cosa ].
Parte dell’officina di Alberto é dedicata al restauro di mezzi militari americani quindi non posso che attingere da questo pozzo d’oro dove ].

Il [ perché ] può essere semplice o complesso, dipende dal punto di vista ma per questo magari scriverò un articolo in futuro.


WAC Air Controller Artist: Dan V. Smith Year Painted: 1943 Subject: World War II

Ricerca

La fase successiva é forse quella che mi riporta ai tempi della scuola e a come mi sarei voluto comportare all’epoca. Devo fare i compiti e documentarmi il più possibile sul soggetto che creeremo. Di base inizio leggendo qua e là su internet, parlo con chi ovviamente ne sa più di me sul tema, ed in questo caso sono appunto gli stessi Valentina ed Alberto, preziosa se non vitale risorsa per l’intero progetto.
La ricerca poi si estende a quella iconografica e tra gli strumenti più potenti ci sono indubbiamente Pinterest ed Instagram su cui mi creo delle cartelle con le immagini più importanti che ho trovato. Per me é importante filtrare e scartare tutte quelle immagini di rievocazione, riproduzioni contemporanee o cinematografiche (il cinema avrà il proprio spazio successivamente). Nella prima fase cerco solo immagini dell’epoca soprattutto perché la fedeltà storica é una sorta di regola che mi sono posto quando ho iniziato a realizzare le prime immagini.

La ricerca iconografica ha più funzioni nel mio processo creativo: innanzitutto mi permette di capire quali fossero i reali contesti di lavoro, che genere di abbigliamento, look generico e strumenti venivano indossati ed utilizzati. In certi casi sono anche d’ispirazione per lo stile d’illuminazione artificiale (quando presente) anche se nel caso di immagini storiche raramente ho cercato di riprodurre la stessa luce perché gli esempi trovati erano giornalistici, spesso con luce piatta se non eccessivamente artificiale (flash unidirezionale). Naturalmente cerco di ricreare un contesto storicamente fedele ma “bello” da guardare con una luce funzionale al messaggio o storia che voglio narrare. 

Mentre raccolgo questo materiale entro in una sorta di mio mondo ovattato, isolato da ciò che mi circonda; non sento il telefono ed il tempo scorre senza che me ne accorga. Raramente metto della musica di sottofondo perché tanto non la sentirei. 

Quando penso di aver raccolto sufficiente materiale quest’ultimo decanta nella mia mente per giorni (in passato anche mesi) dando ogni tanto dei piccoli impulsi, come una motore che fa ancora fatica a partire ma di cui abbiamo un assaggio del rombo che sarà. 

Prossimo articolo: il sopralluogo, detto in gergo “location scouting”

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